Un mese dopo

4 thoughts on “Un mese dopo”

  1. 1. Faccio comunque da correttore di bozze. «Perciò un blog, anche se è solo la mia voce a dire le cose e voi a commentarle o leggerle o ignorarle. Se non va bene, allora fattevi i blog vostri, io li leggerei – infatti li ho letti e li leggo).» Hai aperto una parentesi che non chiudi. O non ci vedo perché I LACRIMONIMALIMORTÉ?

    Capolavoro le moustaches.

    Anche io avevo paura di perdervi partendo. Con una s’è sviluppa crisi. Con voialtri no.
    E voglio pensare che non sia stato tutto caso o culo; e la mia esperienza polacca dimostra che non è un caso isolato; la tribù è ancora dispersa, continuiamo a cercare! ❤
    m.

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  2. 2. Visto che non mi fa modificare il primo commento (ma il numeretto sembrava averlo previsto, come quella storia dello scambio di soldino) aggiungo che
    È INUTILE che fai finta di aver fatto quella foto lungo il fiume. I nostri informatori ci dicono che sei un figlio degenere di mamma Manituana e ancora non sei andato a guardare la tua nuova acqua scorrere.
    Shame
    shame
    shame

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    1. In realtà volevo mette una foto della facciata di casa, ma ieri era troppo freddo per uscire. Casomai nei prossimi giorni! E sì, andrò a vedere l’acqua.

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      1. Ti fa bene uscire al freddo, ti tempra. Inizi ad abituarti.
        Qui pioggia da due giorni, di quella pioggerellina belga che non la vedi e invece fa effetto zompo-vestito-in-un-lago. Freddo e vento. Tè caldo. E oggi prima lezione di ebraico!

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